Era il 2018 quando l’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha firmato il famoso decreto smart road. Da allora, in Italia, sono stati fatti due importanti passi verso la smart mobility. A settembre 2020 è stato inaugurato ,il nuovo ponte San Giorgio costruito con un sistema di monitoraggio robotomizzato.
Oggi, invece, a oltre due anni di distanza sulla statale Alemagna SS51 sono in corso i lavori per la realizzazione del primo tratto di “strada intelligente” in Italia.
Cos’è una smart road?
La smart road è una “strada intelligente” dotata di sensori, telecamere e tecnologie altamente avanzate che fanno uso di intelligenza artificiale, big data e Internet of things. I veicoli che si muovono su queste strade sono connessi tra loro e possono comunicare dati sulla viabilità, il traffico e i rischi.
L’obiettivo di questa tecnologia è quindi quello di agevolare gli spostamenti, garantendo la distribuzione di informazioni in tempo reale, maggiore assistenza stradale, la miglior gestione del traffico possibile e la riduzione degli incidenti.
Il decreto Smart Road
Il decreto firmato dal ministro Delrio ha dato l’ok alla sperimentazione di nuove tecnologie per la modernizzazione della rete stradale nel territorio nazionale e, col tempo, anche di testare su strade pubbliche i veicoli a guida automatica. In soldoni, lo scopo è quello di attivare un processo di progressiva digitalizzazione delle infrastrutture che porterà alla costruzione di smart road e alla realizzazione di scenari di guida automatica.
Il ministro inoltre ha sancito la nascita dell’Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road e per il veicolo connesso e a guida automatica. L’istituto si occuperà di coordinare secondo una prospettiva nazionale le iniziative locali che riguardano gli interventi descritti nel decreto. L’osservatorio inoltre supporterà gli studi in ambito di sicurezza stradale.
Il progetto di Anas
A prendere in mano la situazione è stata ANAS, società per azioni del gruppo Ferrovie dello stato. Il progetto reso pubblico durante i mondiali di sci a Cortina d’Ampezzo prevede oltre 3000 km di smart road e un investimento di 1 miliardo di euro.
Il primo passo verso la mobilità del futuro è stato fatto sulla SS51 di Alemagna dove per la prima volta in Italia verranno testate le più moderne tecnologie
Per circa 80 Km, lungo il tratto stradale che va da Longarone a Cortina verranno inserite telecamere e sensori che monitoreranno il traffico attraverso i dati prelevati e ricevuti dai veicoli di passaggio.
Le Tecnologie
A supportare Anas nello sviluppo della tecnologia è Tecnositaf, azienda torinese specializzata nella progettazione di smart road. Lungo il tratto di statale sono stati infatti installati dei pali dotati di telecamere, sensori meteo e antenne che forniscono la connettività ai veicoli, consentendo la comunicazione.
Per effettuare i test sono state inserite nei veicoli delle centraline chiamate on-board unit. I dispositivi comunicano con la macchina e inviano agli altri veicoli connessi i dati sulla viabilità, sul traffico, su code e incidenti ed eventuali danni. Le informazioni raccolte dal sistema vengono inviate ad una sala operativa Anas allestita a Cortina, ed elaborate tramite il Road Management Tool, una piattaforma che permette di osservare il flusso del traffico, la strada e i pericoli.
Questo sistema per funzionare al meglio gestisce tecnologie legate all’Intelligenza artificiale, Internet of Things (argomento trattato nel nostro ultimo podcast), e i big data.
Gli altri interventi
Questo test è solo una parte di un piano che prevede la costruzione di smart road sull’intera rete. Il primo step che prevede l’utilizzo di 250 milioni di euro comprendono lavori anche lavori anche su: la Orte-Mestre in Veneto, la Tangenziale di Catania e l’Autostrada Palermo-Catania in Sicilia, il Grande Raccordo Anulare di Roma e l’Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino nel Lazio e l’Autostrada del Mediterraneo.
Gli attori in gioco
La sfida verso la realizzazione di progetti in ambito smart mobility è stata accolta anche da Autostrade per l’Italia (Aspi) con l’aiuto del Politecnico di Milano.
Questa collaborazione è orientata allo sviluppo di piani per la trasformazione digitale partendo dal monitoraggio della viabilità e la trasmissione dei dati sino ad arrivare al potenziamento dei sistemi di pagamento rapidi e allo sviluppo di progetti green.
Altre aziende sono invece pronte a mettersi in gioco per quanto riguarda il campo dei veicoli a guida autonoma, è il caso dell l’italiana Next Future, la francese Navya e l’americana Local Motors. Queste tre start-up -rispettivamente a Padova, Merano e Torino- stanno testando degli autobus intelligenti da inserire nel trasporto pubblico cittadino.
Il futuro
L’obiettivo di interesse non solo nazionale ma internazionale è quello di arrivare alla costruzione non solo di smart road ma anche di smart city. Sembrava così lontano ma il futuro è già diventato il presente.
Cortina è soltanto il primo passo nel percorso di un’ Italia che si dimostra essere in prima linea nella corsa al raggiungimento di un nuovo tipo di mobilità.
Articolo di Eleonora Orrù
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