Anche in Italia si sta ormai diffondendo un metodo di pagamento alternativo, il QR Code, molto utilizzato nei paesi emergenti: il suo utilizzo è infatti in crescita e sta oltrepassando oggi i confini di Cina e India, dove è già altamente diffuso.

Secondo lo studio di Juniper Research intitolato “QR Code Payments: Key Opportunities, Regional Analysis & Market Forecasts 2021-2025”, la crescita del QR Code porterà ad un numero di utenti superiore ai 2,2 miliardi nel 2025, pari a circa il 29% di tutti gli utenti di telefoni cellulari al mondo.

Questo tipo di crescita è destinato ad avvenire prevalentemente nei mercati emergenti, dal momento che offrono una grande opportunità, data dalla debolezza delle infrastrutture delle carte di pagamento.

Lo studio prevede però anche una crescita stellare, addirittura del 240%, negli Stati Uniti, per la sempre maggiore necessità di effettuare pagamenti senza contanti, che, in questo periodo più di tutti, sono preferiti a causa della pandemia di Covid-19.

La storia del QR Code e il loro funzionamento

QR è l’acronimo di Quick Response, ovvero risposta rapida: si tratta di un codice a barre a due dimensioni, composto da figure nere rettangolari all’interno di una forma quadrata bianca. In un QR Code vengono registrate informazioni che possono poi essere lette tramite un telefono cellulare.

Un QR Code può memorizzare fino a 7089 caratteri numerici o 4296 tra lettere alfabetiche e caratteri numerici, il tutto in un quadrato di 29×29 quadratini.

Inventato nel 1994 dalla società giapponese Denso Wave, era inizialmente utilizzato per tracciare i componenti delle auto Toyota, dal momento che la loro capacità di memorizzazione era di gran lunga superiore a quella dei codici a barre. Nel 1999, sono stati diffusi in tutto il Giappone dalla società stessa sotto licenza libera.

Oltre a conservare un maggior numero di dati, i codici QR hanno anche ulteriori vantaggi. Il primo tra questi è la possibilità di essere scansionato anche da uno schermo, a differenza dei codici a barre lineari, che possono essere letti solo su carta e con un apposito scanner.

Per leggere un QR Code con uno smartphone è sufficiente aprire la fotocamera e inquadrare la figura. Sul display apparirà immediatamente una notifica. Per eseguire l’operazione è sufficiente cliccarvi sopra. Inoltre, il QR Code può essere letto anche se una parte del codice è danneggiato.

È considerato più sicuro dal momento che le informazioni possono essere criptate.

I QR Code, inoltre, sono considerati ideali per i rivenditori il cui scopo è sfruttare preziosi dati transazionali per la sua capacità di combinare pagamenti e loyalty.

Grazie a questa natura a basso costo, lo studio prevede la sua diffusione fino al raggiungimento di 2,7 triliardi di dollari a livello globale nel 2025, soprattutto grazie ai QR Code, che saranno i principali acceleratori di questa crescita.

Lo studio, effettuato da Nick Maynard, raccomanda alle autorità nazionali di considerare prioritari gli schemi QR, con lo scopo di diffondere i pagamenti digitali e l’interoperabilità di modalità di pagamento. Saranno inoltre fondamentali le partnership nei mercati in via di sviluppo per promuovere l’utilizzo del QR Code stesso.

La diffusione dei QR Code in Italia

In Italia, in passato questa modalità di pagamento sembrava non avere spazio, mentre ora stanno affiorando alcuni servizi di successo basati prevalentemente sui QR Code.

Esistono due modi per elaborare questo tipo di transazione.

Nel primo, il cliente scansiona il codice del commerciante, inquadrando il QR esposto nel negozio e attendendo la conferma della transazione da parte dell’esercente.

Nel caso in cui si tratti di uno dei servizi che genera un QR contenente dati della nostra carta di credito, sarà invece il commerciante a scansionare il codice per completare la transazione.

Nel nostro paese, molti dei pagamenti con QR Code sono lanciati da Satispay, applicazione diffusa principalmente nelle grandi città come Milano.

Nata nel 2013, Satispay è riuscita a portare in auge questa tecnologia, rendendola fondamentale nelle maggiori città del paese. Per gli esercenti è stato pensato un piano mensile conveniente, senza canone, con una piccola commissione equivalente a circa 20 centesimi sui pagamenti che superano l’importo di 10 euro. Si tratta quindi di un’opzione molto economica.

Nonostante la sua diffusione in Italia non abbia ancora raggiunto alti livelli, l’espansione che sta raggiungendo nel mondo, specialmente negli Stati Uniti, indica che un utilizzo più massiccio nel nostro paese non sarebbe affatto improbabile.

In Italia, inoltre, è ora incentivato l’uso della moneta elettronica grazie al Cashback di Stato, col quale è possibile ricevere un rimborso di denaro da parte dello Stato se si abbandona il caro e vecchio contante.

Articolo di Chiara Pozzoli