Le persone non leggono più, è un dato di fatto. Ormai non è più un segreto che i lettori incalliti siano sempre più rari.

Se 50 anni fa tutti dovevano leggere, non solo per il piacere della lettura in sé ma anche per informarsi sull’attualità, oggigiorno questa è un’attività che va via via dimenticandosi. Ci sono categorie di persone ancora assidue frequentatrici di librerie e biblioteche ma l’età media è piuttosto alta: in questi luoghi i giovani sono infatti sempre più rari.

Forse è colpa dei dispositivi elettronici o forse è colpa della scuola che non riesce più a trasmettere ai propri alunni l’amore per i libri e la lettura, tuttavia allo stato attuale delle cose si può solamente notare quanto questa attività formativa, informativa e culturale stia venendo meno.

Fortunatamente c’è qualcuno che ha deciso di prendere a cuore questo problema per cercare di risolverlo nel più veloce dei modi, ed è proprio grazie a queste persone che ovunque nel mondo è nato il fenomeno digitale del Social Reading.

Social Reading: cos’è e come si fa

Volendolo spiegare in parole povere il Social Reading è che la lettura sociale di uno stesso brano, libro o opera con la possibilità di condividere in tempo reale le proprie osservazioni e opinioni con gli altri lettori.

Questo nuovo tipo di lettura sfrutta l’ambiente dei social network che, per definizione, porta le persone appassionate di lettura ad aggregarsi (virtualmente) in modo spontaneo in gruppi di lettura e forum diversi per generi e/o temi letterari. Questi gruppi sono frequentati in maniera talmente attiva che si è pensato di introdurre il Social Reading come nuovo metodo di insegnamento nelle scuole del nostro paese e in quello di molti altri.

Il Social Reading nelle scuole: come migliorare il rendimento scolastico

In Italia la scuola e la sua didattica è in continuo cambiamento. Dai banchi a rotelle al distanziamento forzato degli stessi causa pandemia, dalla reintroduzione dell’Educazione Civica Digitale come materia di studio per creare cittadini migliori e più consapevoli fino a questa operazione di inserimento del Social Reading come nuovo metodo di studio.

In Italia questo progetto nasce dalla collaborazione tra Pearson e Betwyll, la start-up ideatrice del metodo TWLetteratura che promuove la lettura nel contesto digitale in maniera innovativa e inedita: innovativa perché finalmente si permette agli studenti di utilizzare il device da loro preferito e con il quale si sentono più a loro agio, vale a dire lo smartphone e inedita proprio per la modalità di interazione e per il campo d’applicazione.

Il bello di questo progetto e metodo è che è applicabile non solo alle classiche materie umanistiche come la letteratura ma anche a tutte le altre: infatti si può leggere di qualsiasi argomento dalla scienza alla storia passando per la matematica, la filosofia, il diritto e qualsiasi altra disciplina vi venga in mente.

Interazione verticale e interazione orizzontale: 2 metodi per un unico obiettivo

In questo modo gli studenti sono portati a interagire col mondo della lettura e della cultura in due modi: uno verticale e uno orizzontale.

Sul piano dell’apprendimento verticale lo studente, grazie alla lettura sincrona e asincrona del brano e all’analisi svolta dal professore, può apprendere nozioni di tipo grammaticale e teorico oltre che al senso generale dell’opera e il messaggio che questa vuole lasciare.

Sul piano orizzontale invece, grazie al commento diretto su chat dedicata, lo studente si sente in primis più libero di esprimere ciò che realmente pensa del brano letto e analizzato e in secondo luogo impara a perfezionare tutte quelle altre abilità come il rispetto per l’opinione altrui e l’educazione nell’esprimere un concetto che comunemente definiamo soft skill.

Chi ha ideato questo nuovo metodo didattico ci spiega che questa scelta di utilizzare un sistema basato sui social rende i ragazzi molto più propensi a intraprendere l’operazione di lettura, non solo quella obbligata per riuscire a portare a casa il voto giusto nel test ma anche quella spontanea, dettata dalla curiosità personale verso un qualsiasi argomento che li appassiona.

L’obiettivo finale del Social Reading è infatti quello di gettare le basi per la crescita degli accaniti lettori del futuro, che oltre alla formazione di un bagaglio culturale personale permetterà anche il salvataggio di un settore commerciale sempre più in crisi.

Social Reading, lockdown e impressioni

Bisogna far notare che l’app per il Social Reading di Pearson e Betwyll ben si sposa con la didattica a distanza che, di questi tempi, è diventata l’ordine del giorno per milioni di studenti nel mondo e che darà un’ulteriore spinta al mondo dell’editoria che durante il lockdown ha visto un forte ritorno di interessati. Infatti in questo periodo il 39,7% di chi è tornato alla lettura ha deciso di farlo sfruttando i supporti digitali.

Per quanto certi che l’innovazione nelle scuole sia fondamentale vorremmo però proporre una piccola riflessione: chi come molti di noi è andato a scuola tra gli anni ‘90 e il 2000 forse troverà questa app e questo metodo didattico forse un po’ strano. Leggere libri, brani o estratti e commentarli sia sul piano lessicale, sintattico e fornendo poi un opinione personale su quanto letto per chi di noi fa ormai parte della “vecchia guardia” è del tutto normale. Ricordiamo con piacere che questa attività nelle classi veniva svolta con il fine ultimo di aiutarci a sviluppare il senso critico.

Quindi c’è da chiedersi, come mai la scuola e la società sono arrivate a dover realizzare un’app e una nuova metodologia didattica per far tornare gli studenti ad appassionarsi ai libri e alla lettura?

Cos’è che li allontana da questa attività?

E ancora, cos’è che impedisce ai nostri ragazzi di sentirsi liberi di esprimere le proprie opinioni in un ambiente sicuro e ovattato come la scuola dovrebbe essere?

Certo, problemi moderni richiedono soluzioni moderne e il Social Reading è senza dubbio la soluzione a questo gap, ma riflettere sulle cause che in questi anni hanno portato a propendere addirittura verso l’analfabetismo funzionale è un dovere.

In attesa di trovare le risposte a queste domande aiutiamo i nostri ragazzi a riscoprire il piacere della lettura e a godere dell’importanza del sapere, se serve, anche tramite app come questa interamente dedicata alla lettura comunitaria.

Articolo di Ilaria Calcagnolo