Il COVID-19 ha rivoluzionato il nostro modo di spostarci. Il numero di viaggiatori che ha usufruito di mezzi di trasporto di massa come treni, aerei e autobus è drasticamente calato. Le persone hanno preferito di gran lunga l’utilizzo di automobili, considerate i mezzi più sicuri per evitare assembramenti, contatti e contagi.

Per questo motivo tantissimi finanziatori hanno deciso di puntare sui taxi, ma non su quelli più tradizionali bensì su quelli volanti. I taxi volanti rappresentano infatti un nuovo approccio alla mobilità che non guarda più soltanto al versante terrestre ma punta al cielo. L’investimento globale nel settore dello Urban air mobility nel 2020 è stato di un miliardo di dollari, nel 2021 sarà di 5 miliardi e secondo uno studio di Morgan Stanley potrebbe arrivare a valere più di un trilione di dollari nei prossimi vent’anni.

Tutto questo fervore è giustificato dal fatto che i cosiddetti taxi volanti sarebbero in grado di ridurre notevolmente il traffico stradale e l’inquinamento in quanto vengono azionati da motori elettrici a emissioni zero.

Volocopter, il taxi volante decolla dalla Germania

Volocopter , nata nel 2011, è la startup tedesca dedicata allo sviluppo di aerei elettrici Vtol (vertical take-off and landing), aerei elettrici a decollo e atterraggio verticale basati sul trasporto di una persona o di piccoli gruppi. L’idea della startup è quella di utilizzare i velivoli nelle aree urbane come se fossero dei taxi grazie a un insieme di abitazioni gestite dalla stessa compagnia. Le città target per lanciare il progetto sono Parigi e Singapore, in questo modo i taxi aerei elettrici potranno essere disponibili durante le olimpiadi del 2024 che dovrebbero tenersi per l’appunto nel capoluogo francese. Sebbene manchi ancora qualche tempo al lancio definitivo del progetto, Volocopter ha già esibito i suoi taxi volanti a Helsinki, Dubai e sopra la Marina Bay di Singapore ma vorrebbe ampliare la rete dei suoi servizi ben oltre Europa e Asia, spingendosi fino agli Stati uniti. Per un’impresa così rivoluzionaria è necessario però giocare di squadra. Per questo motivo Volocopter si è avvalsa dell’aiuto di numerosi finanziatori attivi e partecipativi che affiancano l’azienda sia da un punto di vista economico che strategico come Black Rock per la gestione dei fondi, la società di infrastrutture globali Atlantia SPA, Tokyo Century, una società di leasing giapponese e tanti altri.

Molti di questi partner sostengono il progetto nella catena di fornitura, altri aiutano a migliorare il modello di business in base all’esperienza del settore come ad esempio Japan Airlines per l’aviazione o la già citata Atlantia per le infrastrutture.

I velivoli Vtol sviluppati da Volocopter potrebbero essere utili a gestire meglio e a decongestionare il traffico urbano. Questi taxi volanti sarebbero molto utili anche in materia di soccorso aereo, infatti potrebbero portare ai medici l’equipaggio necessario per il pronto intervento in qualsiasi luogo essi si trovino. Una rivoluzione questa che non vi porterebbe soltanto verso il futuro della mobilità ma verso nuove frontiere della medicina con il salvataggio di numerose vite.

E in Italia?

In Italia Domenico Gagliardi ha fondato la startup, Walle Mobility che entro il 2025 dovrebbe lanciare i taxi volanti anche in Italia. Per questo scopo è stata siglata la partnership con un produttore di veicoli a decollo e atterraggio verticale made in Usa: la Jaunt Air Mobility. Walle è la vera e propria controparte della Volocopter tedesca, la prima startup italiana che mira a rivoluzionare la mobilità delle metropoli a partire da i punti strategici come aeroporti, zone turistiche o stazioni ferroviarie.

Il principale problema che Walle intende risolvere è appunto la gestione del traffico nelle aree sovrappopolate. Secondo uno studio dell’ONU entro il 2050 saremo quasi 10 miliardi di persone, e i due terzi vivranno dentro centri urbani. Questo incremento demografico porterà un grande aumento del traffico correlato ad alti tassi di inquinamento e degrado. La startup italiana punta tutto sull’offerta di un servizio che garantisce spostamenti via aerea in modo da evitare il più possibile il congestionamento del traffico e lo stress derivante. L’obiettivo finale è quello di coprire non solo rotte urbane ma anche interurbane con una durata media di dieci minuti.

I passi delle startup verso una colonizzazione dello spazio aereo a misura d’uomo rappresentano ancora il futuro.

Secondo la Nasa bisognerà aspettare ancora circa 20 anni per passare completamente questo tipo di tecnologia. Prima di tutto servono ancora tanta ricerca e sperimentazione per riuscire a dare vita a dei velivoli avanzati, in secondo luogo è necessario creare dei veri e propri porti ossia delle aree di atterraggio e decollo.

Dopo sarà necessario avere a disposizioni piloti addestrati e dei veri e propri sistemi per il controllo del traffico aereo pensati appositamente per le aree urbane abitate.

Non bisogna nemmeno dimenticare che per essere efficienti a livello comunicativo i taxi -volanti avranno bisogno della diffusione della rete 5G su tutto il territorio nazionale.

Insomma, c’è ancora tanta strada da fare.

Articolo di Eleonora Orrù