In un mondo in cui ognuno di noi utilizza la connessione internet tutti i giorni, i big del settore tech annunciano l’inizio lavori di un nuovo progetto: la posa di due cavi dati sottomarini lungo una nuova rotta sui fondali del Pacifico per portare internet in Indonesia.
Cavi dati: cosa sono, dove si trovano e a cosa servono in pillole
Per coloro che pensavano ai fondali dei nostri oceani come ambienti caratterizzati da dorsali e vari tipi di animali marini più o meno trasparenti e bioluminescenti, questa è una novità. Infatti, oltre ai più noti gasdotti e oleodotti, sparso sul fondo dei mari di tutto il globo giace un dedalo di cavi dati necessari per il corretto funzionamento della rete internet e che permette a miliardi di persone nel mondo di avere accesso al mondo del web.
È proprio grazie a questi cavi che è possibile inviare una mail dal proprio soggiorno a quel parente che vive, ad esempio, sulla costa ovest degli USA. E per far sì che questa missiva digitale sia ricevuta in pochissimo tempo -nell’arco di qualche minuto- i cavi sfruttano la fibra ottica.
Accesso a internet e crescita economica formano un legame indissolubile
Come ben sappiamo, l’accesso a internet è quel che fa la differenza nella spinta alla crescita economica di un paese; ed è proprio in quest’ottica che i giganti delle telecomunicazioni in collaborazione con Facebook e Google hanno deciso di intraprendere questo nuovo progetto.
L’Indonesia, e più in generale gli stati del sud-est asiatico, ha un mercato in forte espansione e la domanda per l’accesso alla rete internet 4G e 5G è in costante aumento. La posa di questi due nuovi cavi, rispettivamente chiamati Echo e Bifrost, permetterà a milioni di aziende e a più di mezzo miliardo di persone di avere accesso alla banda larga e a una sicura crescita economica, aumentando inoltre la capacità del traffico dati fino al 70%.
La posa, di cui non si conosce l’esatto costo, è sostenuta come detto prima da Google e Facebook in collaborazione con XI Axiata e Telin con la promessa e la sfida intrinseca di offrire alla popolazione l’accesso alla rete a prezzi ragionevoli e “popolari”.
In molti si sono chiesti come mai il progetto di posa ha scelto di intraprendere questa nuova rotta trans-pacifica con tutte le difficoltà derivanti dal caso, quando invece sarebbe stato più facile seguire il più rodato percorso sottomarino via Hong Kong, eppure la risposta è molto semplice: si è deciso di trovare una nuova strada proprio a causa delle recenti e crescenti tensioni tra Washington e Pechino.
Il sogno di Tim Berners-Lee sta per realizzarsi
Con la realizzazione di questo nuovo progetto che prenderà forma nel mare di Giava entro la fine del 2024 e del suo gemello Africano, sempre finanziato dall’azienda di Menlo Park e che vuole realizzata la posa di oltre 37 mila km di cavi dati sulle coste dell’Africa, ci si avvia verso il sogno visionario dell’inventore di internet Tim Berners-Lee: un’umanità connessa al 100%.
E se come detto prima il costo esatto dell’opera di posa di Echo e Bifrost non è dato sapersi, non è la stessa cosa per il sogno di Tim: infatti, da alcune stime fatte dalla A4Ai della Web Foundation, il costo per riuscire a connettere tutta l’umanità entro il 2030 è di circa 428 miliardi di dollari dei quali solo 140 sarà dedicata alla creazione delle infrastrutture necessarie per portare la connessione a internet.
Il restante sarà impiegato per l’elaborazione di regolamenti e politiche necessarie per il corretto funzionamento della rete e la formazione di competenze digitali.
Andiamo incontro a un futuro dove saremo tutti sempre più connessi e sempre più in contatto e questo soprattutto grazie alla tecnologia e al suo continuo progredire e ai suoi visionari che ci permettono di continuare a sognare.
Nel frattempo, per chi ora che ha scoperto che il mare non è solo pieno di pesci ma anche pieno di cavi ed è curioso di sapere quali sono le autostrade dei dati e come collegano il nostro pianeta, consigliamo di dare uno sguardo al sito ufficiale della Submarine Cable Map nonché alla mappa aggiornata di questi cavi dati.
Buon divertimento!
Articolo di Ilaria Calcagnolo
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