Aveva fatto discutere la scelta di Apple di vendere gli iPhone 12 senza includere nella confezione il caricabatterie e gli auricolari ma dando in dotazione solamente il cavo di collegamento.
La scelta, aveva spiegato Apple, era dovuta alla volontà di attuare una politica che si schiera a favore della lotta ai cambiamenti climatici. Auricolari e caricatore sono infatti degli elementi che spesso si posseggono già e che quindi se ricevuti assieme a un telefono nuovo risulterebbero essere semplicemente dei doppioni. Ridurre al minimo la quantità di componenti del prodotto permetterebbe quindi di allungare il ciclo di vita degli accessori e diminuire la quantità dei rifiuti.
Una strategia questa che fa parte del piano che mira al raggiungimento della carbon neutrality entro il 2030. Non si parla solo di limitare gli sprechi, l’azienda di Tim Cook ha promesso che la produzione di ciascun prodotto marchiato Apple avrà entro dieci anni un impatto climatico zero. Per raggiungere questo importante obiettivo il colosso hi-tech ha in programma di ridurre del 75% le emissioni della filiera produttiva nei prossimi anni.
Ben consapevole che questo buon proposito potrebbe non essere sufficiente, Apple continua a marciare lungo la strada dell’ecosostenibilità con soluzioni ancora più innovative e pratiche dimostrando che le sue non sono unicamente trovate di marketing.
Recentemente ha quindi lanciato il Restore Fund, un fondo da 200 milioni di dollari per promuovere le working forest, ossia le foreste che producono legname in modo sostenibile, in ottica di piantumazione, coltivazione di foreste e tutela dei territori naturali.
Gli obiettivi del Restore Fund
Il Restore Fund aperto da Apple sarebbe un mezzo per raggiungere due obiettivi.
Il primo riguarda la cooperazione per lo sviluppo di un economia maggiormente sostenibili attraverso il convincimento di altre aziende ad investire su legname sostenibile, il secondo riguarda l’impegno di Apple come protagonista nella lotta all’inquinamento attraverso lo sviluppo di una produzione ecosostenibile e in linea con la salvaguardia del nostro pianeta non solo nel breve ma soprattutto nel lungo termine.
Il fondo mira, attraverso la tutela delle working forest, ad azzerare il restante 25% delle emissioni prodotte da Apple e a rimuovere oltre un milione di tonnellate di carbonio all’anno.
Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con un’associazione no profit, la Conservation International, che dovrà dovrà assicurarsi che i progetti siano in linea con gli standard sociali e ambientali. Tim Cook aveva già lavorato con l’associazione nel campo della tutela ambientale cooperando per salvare un ecosistema di mangrovie in Colombia e attuando alcuni interventi nella savana keniota.
Un altro attore in gioco all’interno dello sviluppo del progetto è la Goldman Sachs che si occuperà della gestione del fondo. Ma queste persone giuridiche non sono le uniche coinvolte all’interno del Restore Fund, che rimane aperto a tutte le aziende che desiderano investire nel progetto. Ma non solo i grandi colossi, le aziende o i più facoltosi possono partecipare a questo cambiamento, anche i consumatori possono fare la loro piccola parte: Apple ha infatti dichiarato che per per ogni acquisto effettuato tramite Apple Pay fino alla Giornata della Terra Apple farà una donazione a Conservation International.
Il Restore Fund punta sulle working forest
Come spiega Lisa Jackson, vicepresidente per l’ambiente, le politiche e le iniziative sociali di Apple le foreste sono uno dei maggiori strumenti che abbiamo per abbassare i livelli di CO2. Le piante infatti attraverso i meccanismi della fotosinstesi clorofilliana assorbono anidride carbonica in modo permanente per rilasciare ossigeno, tutelarle è quindi uno dei principali doveri che abbiamo nell’ottica del raggiungimento di uno stile di vita maggiormente sostenibile.
La creazione di questo fondo mira quindi a generare un cambiamento ambientale che possa durare e crescere nel futuro, un punto di innesco per cambiare filosofia di produzione a livello globale.
L’obiettivo di Apple potrebbe sembrare irraggiungibile ma il colosso ha già dimostrato di mantenere le sue promesse e di essere sulla buona strada nel raggiungimento della sostenibilità: l’azienda infatti utilizza per i suoi imballaggi il 100% di fibra di legno proveniente da foreste gestite in modo responsabile.
La sua presa di posizione ha inoltre gettato le basi per una nuova presa di responsabilità da parte di altre aziende tecnologiche, anche Samsung e Huawei hanno infatti stabilito dei green deal che possano guidarle verso il raggiungimento di una produzione maggiormente ecosostenibile.
Una spinta, questa, che coinvolge anche settori molto distanti da quelli hi-tech.
Dalla collaborazione tra MCA, ovvero Mario Cucinella Architects, e Wasp, azienda specializzata nella realizzazione di stampanti 3D, è nato TECLA, un prototipo abitativo stampato totalmente in 3D totalmente biodegradabile, riciclabile e a chilometro zero.
Le fondamenta per costruire un futuro ecosostenibile sono solide!
Articolo di Eleonora Orrù
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