Non si vive solo per lavorare, bisogna anche divertirsi.

E quale modo migliore di divertirsi che non un bel gioco da tavolo in compagnia di qualche amico?

Il Gioco aguzza l’Ingegno

Da sempre i giochi da tavolo hanno accompagnato bambini, ragazzi e adulti lungo la strada per il divertimento, permettendo loro di affinare moltissime abilità come strategia, attenzione, intuizione e cooperazione.

Chi non ha mai giocato a Trivial Pursuit, con le sue domande capaci di mettere in crisi anche le menti più brillanti?

E chi, invece, non ha mai giocato a Monopoli costruendo alberghi nel super conteso Parco della Vittoria e intasando di banconote il parcheggio modificando ad libitum le regole del gioco?

Il profumo dell’infanzia è senza dubbio quello dell’erba tagliata e delle banconote del Monopoli nei lunghi pomeriggi estivi.

Ad ogni modo, nonostante quelli della vecchia scuola siano molto più affezionati ai giochi da tavolo più classici, con le loro plance in cartone e i segnaposto in plastica non particolarmente dettagliata, il mondo dei board game è andato avanti e con esso si è evoluto anche il concetto di “grafica”.

Giochi da tavolo così belli da fotografare

Ogni anno che passa, nelle fiere di settore come il Lucca Comics and Games, vengono presentati centinaia di nuovi giochi da tavolo ideati dalle grandi major come da piccoli gruppi di appassionati che si autofinanziano su siti di crowfunding o fundraising.

Questi nuovi giochi da tavolo prendono le distanze dai loro fratelli maggiori conquistando il pubblico grazie alle trame ben strutturate, alle nuove grafiche accattivanti e alle modalità di gioco innovative.

Tra i tanti non si può non nominare il fantastico “Le Case della Follia” che incanta il pubblico grazie alle sue miniature pazzesche e alla modalità di gioco 4.0 con il narratore in formato audiolibro, adatto a tutti gli amanti del genere horror-mistery.

Un altro classico dalla grafica fantastica quasi quanto la sua trama è Season, dedicato a tutti gli amanti del genere fantasy con maghi e arcimaghi.

Per chi invece non è mai riuscito a uscire dall’Arda, la terra de Il Signore degli Anelli, il gioco La Guerra dell’Anello con la sua plancia gigante, le miniature più belle di sempre e campagne/partita dalla durata indefinibile, è sicuramente un classico.

Chi invece sogna un board game semplice, che abbini colori, casualità e strategia da poter giocare con tutta la famiglia (e con gli amici) Azul è la scelta giusta: una via di mezzo fra tetris e tris davvero avvincente.

Altri giochi degni di nota, e che vale la pena acquistare per passare una serata in compagnia diversa dal solito, sono Pax Pamir, Canvas Canvas e Tokyo Highway quest’ultimo dal sapore futuristico.

Game Developer e Game Designer: professione gioco!

Sempre restando in tema board game, a giocare sono bravi (o quasi) tutti.

Ideare il gioco, strutturarlo e crearlo fisicamente invece non è per niente facile.

Per quelle persone dotate di questo meraviglioso talento esistono delle scuole che erogano corsi specifici proprio per diventare game designer e game developer: un esempio e autorità nel campo è il corso offerto dalla Scuola Holden tenuto da Andrea Chiarvesio e Alessandro Avataneo.

Per diventare Game Developer sono richieste competenze statistiche e matematiche che, in fin dei conti, sono quelle che davvero fanno funzionare i giochi.

Per chi invece non si sente pronto ad intraprendere un corso vero e proprio, esistono in commercio anche dei libri, dedicati a professionisti e autodidatti che voglio cimentarsi nella creazione del loro gioco ideale. Uno dei più famosi e autorevoli nel settore è “La progettazione dei giochi da tavolo” a cura di Walter Nuccio e offre una serie di strumenti per aiutare i game developer di domani a costruire un solido approccio sistematico e concreto nella fase di creazione del gioco da tavolo fino ad individuare degli schemi ricorrenti, delle idee per l’implementazione delle meccaniche o design pattern.

In definitiva, inventare e realizzare un gioco da tavolo partendo da zero non è per niente un “gioco da ragazzi” e richiede abilità, creatività e competenze logico-scientifico-matematiche non indifferenti.

Fortunatamente le persone dotate di questi talenti ci sono e sono pronte a far giocare non solo questa, ma anche tante altre generazioni a venire.

Articolo di Ilaria Calcagnolo