Mai come di questi tempi la connettività e la multimedialità delle scuole italiane è tema centrale di discussione.
L’arrivo della pandemia che ha costretto la totalità degli studenti italiani a studiare da casa in modalità didattica a distanza, ha mostrato pienamente quanto la rete internet nelle scuole del nostro territorio sia scadente, instabile e lenta.
La connettività nelle scuole italiane tra asili iperconnessi e scuole superiori senza rete
Per i professori fare DAD utilizzando la connessione presente nelle aule scolastiche è stato un vero bagno di sangue. E questo perché la connettività in Italia presenta ancora moltissime criticità con diversi livelli di intensità a seconda dei territori che si decidono di analizzare. Ad esempio, secondo quanto riportato dall’ultima osservazione di Agicom (Autorità Garante delle Comunicazioni) su 75.361 edifici scolastici censiti in Italia solo il 42% risulta coperto da servizi a banda ultralarga basati su reti fttc (fiber-to-the-cabinet) con tecnologia Vdsl2, cioè in grado di fornire prestazioni teoriche superiori ai 100 Mbps.
Un cospicuo 17% la connessione tramite fibra ottica non può fare altro che “sognarla” e si deve accontentare di una molto più lenta ADSL. Inoltre, un ulteriore 6% risulta privo di qualsiasi copertura di rete: un dato che fa riflettere e che nel 2021 è quasi impossibile da tollerare.
Ad oggi, nonostante sia ormai chiaro a tutti che è necessario intervenire sul miglioramento della connettività degli istituti scolastici italiani, va reso noto che la maggior parte di questi, per questioni di budget o poca informazione, mantiene attivi vecchi abbonamenti con basse prestazioni in termini di velocità.
Il successo del modello cinese: il 100% delle scuole in Cina è connessa a internet
Certe volte si dice che “tutto il mondo è paese” eppure, questa volta non è così: non tutti i Paesi del mondo sperimentano la stessa arretratezza tecnologica che viviamo qui in Italia.
Nelle scuole americane internet è presente da così tanto tempo che ha addirittura creato terreno fertile all’idea di Mark Zuckerberg.
In Cina invece, la cui economia è in continua crescita durante gli ultimi 20 anni, la connessione internet scolastica ha raggiunto un livello così alto da essere quasi perfetto: come dichiarato nell’ultimo rapporto ad opera della Chinese Cyberspace Administration l’accesso alla rete internet è presente in tutte, e ripetiamo tutte le scuole primarie e secondarie del continente.
Questo risultato è stato presentato al mondo durante il quarto Digital China Summit di Fuzhou dal vicecapo di CCA Sheng Ronghua e dal viceministro dell’istruzione cinese Zhong Denghua che ha precisato che non solo il 100% delle scuole cinesi ha accesso ad una rete internet ad alte prestazioni ma anche che il 95,2% degli istituti di formazione è dotato di aule multimediali.
Dalla Cina una mano tesa verso l’Europa per aiutare a realizzare la scuola del futuro
Parlando sempre di dati, dalla Cina fanno sapere al resto del mondo che non solo 300 milioni di insegnanti (e relativi studenti) hanno svolto lezioni online senza alcuna difficoltà, ma anche che proprio durante la pandemia la richiesta di corsi online e la frequenza di questi ha prosperato senza paragoni.
Il viceministro Denghua, nel raccontare come la copertura internet nelle scuole cinesi sia passata dal 79,4% del 2016 al 100% di quest’anno, si mostra aperto ad una collaborazione internazionale che ha come scopo la condivisione di nuove tecnologie nell’istruzione e nelle risorse didattiche al fine di costruire un mondo e un futuro migliore per tutti.
La situazione nel vecchio Continente e i progetti per la scuola che verrà
C’è da chiedersi come mai l’Europa sia ancora piuttosto indietro su questo fronte rispetto al colosso del 5G, ciononostante dei passi in questa direzione sono stati fatti: con il progetto Digital Education Action Plan (2021-2027) la Commissione Europea esprime la volontà e l’impegno di garantire il completo accesso alla rete internet nelle scuole in modo da avere un ecosistema digitale funzionante, ma soprattutto connesso, nell’ambito dell’istruzione.
Dei fondi previsti da questo Digital Education Action Plan, 325 milioni di euro sono stati assegnati all’Italia per fornire a 12mila scuole del nostro paese una connessione internet ultraveloce e per portare internet in ulteriori 9mila istituti.
C’è da augurarsi che questi interventi vengano effettuati secondo un logico criterio di necessità – utilità dando la priorità agli edifici scolastici privi di qualsivoglia connessione e preferendo scuole primarie e in quelle secondarie di I° e II° grado, ovvero laddove è più necessaria per garantire una formazione efficace e moderna.
Questo perché in Italia, sempre stando ai dati riportati da Agicom, le scuole d’Infanzia dotate di copertura derivante da servizi ultra-broadband sono 3.145, contro le sole 2.500 scuole superiori sparse in modo omogeneo sul territorio.
Chissà se l’Europa accetterà l’aiuto del Dragone anche questa volta: di sicuro, su questo tema, abbiamo ancora molto da imparare.
Articolo di Ilaria Calcagnolo
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