Chi fra noi ha già superato i 30 anni non può che far combaciare l’inizio dell’estate italiana con l’annuncio di nuovi piani tariffari telefonici, nuove compilation pronte a far ballare anche i più timidi e edizioni limitate di gelati in arrivo.

Certo, noi eravamo molto meno sofisticati dei giovani di oggi ma, in ogni caso, la musica non cambia: l’estate arriva sempre insieme al lancio di nuovi prodotti.

Il prodotto di quest’anno è sicuramente legato al mondo digitale ed è pronto a farci sentire come delle vere e proprie star: stiamo parlando di Poparazzi, la nuova social app anticonformista che ci trasformerà in VIP.

Poparazzi: cos’è, come funziona e a chi si rivolge

Lanciata lo scorso 24 maggio dopo un’accanita operazione di marketing su altri social come TikTok dai fratelli Austen e Alex Ma, ideatori poco più che trentenni di TTYL “Talk to you later” (praticamente il prototipo meno fortunato di Clubhouse), Poparazzi è pronta ad affermarsi come l’app distintiva dell’estate 2021 e il tutto con foto senza didascalie, “mi piace”, commenti né conteggio dei follower.

Si presenta al pubblico come l’anti-Instagram e si rivolge ai ragazzi della Generazione Z che si vogliono ribellare ai modelli ultra-patinati e ai nocivi standard di finta perfezione impossibili da raggiungere proposti dagli influencer del suo più noto concorrente.

Fare le scarpe a Instagram è sicuramente un obiettivo ambizioso: ma come riuscirci?

Il piccolo team dietro Poparazzi l’ha pensata bene: una volta scaricata e installata la app, non sarà il possessore del profilo ad alimentare lo stesso con le proprie foto, bensì lo faranno i suoi amici postando foto e taggando il soggetto dello scatto, rigorosamente senza filtri.

Questo essere paparazzati (o divenire paparazzi) vuole presentare al mondo persone vere e reali in tutta la loro naturale bellezza, per dimostrare quanto si possa essere belli nella nostra imperfezione senza ricorrere all’utilizzo di filtri migliorativi che ci depersonificano.

Perciò, come già detto, filtri bannati e vietato l’uso della fotocamera frontale per scatti realistici e naturali.

Il dilemma della privacy e i dubbi che Poparazzi porta con sé

Poparazzi sta facendo parlare di sé non solo per il suo obiettivo di scalzare IG dal podio dei social ma anche per alcuni piccoli dubbi legati alla privacy che tutto questo paparazzare si porta dietro.

Infatti, se l’idea di essere fotografati e lanciati nel web come veri e propri VIP è piacevole, rimangono dei punti oscuri: se la foto pubblicata che mi ritrae non mi piace, posso rimuoverla dal mio profilo?

Posso rimuovere il tag dalla foto in questione?

Posso impedire ad altri utenti di taggare e pubblicare mie foto o addirittura impedirgli di contattarmi?

Dalla sede californiana dell’azienda, fanno sapere che tutte queste operazioni sono settabili rispettivamente durante le fasi di pre-pubblicazione delle foto e dal pannello delle impostazioni dell’app stessa. Per sapere come, basta andare sul sito ufficiale di Poparazzi e accedere alla sezione FAQ e Community Guidelines che potete trovare qui e ricercare la risposta al problema che più vi infastidisce.

Eppure, nonostante tutte le rassicurazioni da parte del team, c’è ancora qualcuno che non è convinto e si mostra contrario facendo leva su un punto centrale, cioè come fanno gli altri utenti a raggiungerci.

Poparazzi infatti, per far sì che i nostri amici sappiano che ci siamo iscritti al social, richiede l’autenticazione del numero di telefono, l’accesso alla rubrica e in automatico aggiunge i contatti presenti nella stessa e che sono registrati sull’app.

Questo ovviamente, vale per tutti.

Ciò significa che se tra i nostri contatti c’è qualcuno che riteniamo pericoloso, una minaccia o che abbiamo precedentemente bloccato perché non ci contattasse mai più (come uno stalker o un ex molesto), questo può nuovamente raggiungerci trovandosi la strada spianata per, potenzialmente, molestarci di nuovo.

È ovvio che questo è solo uno scenario ipotetico e che non è la regola, ma il rischio che eventuali abusi si reiterino c’è ed è reale. Per quel che è dato sapere, al momento non sono stati riportati episodi simili, ma se si vuole scaricare Poparazzi e si è dei soggetti potenzialmente a rischio forse vale la pena rifletterci su.

In tutto questo l’azienda, oltre a promettere di poter gestire ogni aspetto dubbio della rete di amicizie, chiede ai suoi utenti di utilizzare l’app in modo corretto, educato e trasparente pena l’espulsione a tempo indeterminato dal social.

Al momento l’applicazione è disponibile solo per i dispositivi iOS ma è in arrivo la versione per Android.

Per ora Poparazzi è una novità dal sapore controverso ed è ancora presto per fare pronostici di quel che verrà: ma cos’è la vita senza un minimo di pepe?

Ce la faranno i fratelli Ma a entrare nell’olimpo dei creatori di app rivoluzionarie?

In attesa di scoprire cosa succederà nei prossimi mesi, sarebbe opportuno iscriversi tutti a dei buoni corsi di recitazione e modeling, così da non farci trovare impreparati né “poparazzare” in pose poco eleganti.

Il consiglio?

Fate un sacco di pratica che le foto a bordo piscina, quest’anno vanno tantissimo!

Articolo di Ilaria Calcagnolo