Prima sono state le case a diventare smart con i loro dispositivi guidati dalle intelligenze artificiali, poi è stata la volta delle strade con lo sviluppo di internet of things, big data e 5g, ora è il turno delle auto e non parliamo solo di taxi volanti.

Le integrazioni dei dispositivi bluetooth e l’installazione del wi-fi sono delle pietre miliari nell’evoluzione delle nostre macchine, ma la vera spartiacque è stata Waymo che per chi non lo sapesse è l’impresa che produce i veicoli autonomi che si occupano, tra le altre cose, di andare in giro per il mondo a scattare fotografie per conto di Google.

L’azienda infatti per prima ha sviluppato il primo servizio di ride-hailing, ora attivo nell’area di Phoenix, che fornisce l’opportunità di avere un passaggio in macchina ricalcando la modalità del servizio taxi ma la differenza è che in questo caso manca il conducente.

Come se non fosse sufficiente sta anche lavorando con UPS, l’azienda che si occupa di gestire lo scambio di merci, per il ritiro dei pacchi attraverso l’utilizzo di camion autonomi. Se prima quello di vedere delle macchine a guida autonoma era soltanto uno degli incubi peggiori che si potessero fare, ora è realtà.

A chi non è capitato di spalancare la bocca con un’espressione basita la prima volta che ha visto una delle ormai celebri auto di Google senza nessuno alla guida? E sapete già che faccia farete quando il vostro pacco acquistato online vi sarà recapitato da un camion senza conducente?

Ecco questo è solo l’inizio di quello che potrebbe rappresentare Alphabet, la società madre di Waymo, per il nostro futuro! Il colosso infatti continua cercare investimenti.

Un investimento di oltre 2,5 miliardi di dollari corre in aiuto di Waymo


Anche le storie più belle hanno dei risvolti inaspettati e sono questi plot twist che a volte danno la giusta spinta per costruire un racconto ancora migliore. Questo, si spera, è il caso di Waymo una delle società di punta di Alphabet, l’azienda da cui dipende anche Google. Il business strategico coinvolto nel settore delle automazioni dei veicoli dopo un periodo d’oro ha vissuto un periodo di crisi e di incertezze.

I problemi sono iniziati quando lo storico CEO ha deciso di dare le proprie dimissioni e sono continuati con alcune critiche. La società sarebbe infatti accusata di essere troppo lenta nella vendita della sua tecnologia rispetto agli obiettivi prestabiliti; inoltre, come se ciò non bastasse, secondo altre aziende l’adozione della loro tecnologia sarebbe risultata più difficile di quanto si aspettavano. Nonostante i bei racconti e gli obiettivi Waymo sino alla scorsa estate utilizzava piloti di sicurezza umani.


Ma si sa che la migliore difesa è l’attacco e in questo momento di difficoltà l’azienda ha deciso di rispondere con un contraccolpo da maestro!


A Marzo 2020 Waymo ha annunciato di aver ricevuto una prima tranche di investimenti dal valore di 2,5 miliardi di dollari. Ad aver richiesto e fatto pressioni per questo movimento di denaro sarebbero Alphabet e Andreessen Horowitz. I finanziamenti sarebbero soltanto una parte degli introiti esterni racimolati da Waymo, che entro luglio dello scorso anno avrebbe raccolto -come dichiarato- quasi un milione di dollari in più.

Nonostante Alphabet continui a puntare fortemente su Waymo, il suo bilancio continua a essere in calo, forse è questo il motivo per cui l’azienda per completare i suoi progetti si sta affidando sempre di più all’aiuto di enti giuridici esterni. Tra l’altro Waymo, così come le altre “other bests” di Alphabet, ha sempre avuto per sua natura un bisogno di capitale superiore a quello che l’azienda madre era disposta a fornire; per questo oltre ai finanziamenti che attingono dai ricavi di Google Ads è assolutamente necessaria una mano esterna.

Tra gli investitori che hanno tirato il giubbotto di salvataggio durante il secondo round di investimenti ci sarebbero: Perry Creek Capital,Canada Pension Plan Investment Board, Magna International, Mubadala, Silver Lake,Investment Company.

Insomma non si parla di roba da poco ma grandissimi colossi della SIlicon Valley.

Dove andranno gli investimenti?


Forse vi state chiedendo quale sia il fine di tutto questo denaro. La società, che ha detto di avere immesso i suoi veicoli su decine di milioni di miglia di strade pubbliche per una copertura stimata di 25 città degli Stati Uniti, ora punta più in alto. Il denaro ricavato sarebbe utilizzato per gli stipendi di nuovi dipendenti che andranno a nutrire le prospettive d’innovazione dell’azienda.

Per aspera sic itur ad astra dicevano i nostri avi latini.

Che il percorso di Waymo sia destinato ad arrivare alle stelle dopo aver superato queste difficoltà?

Sicuramente il potenziale dei veicoli a guida autonoma non si è spento ma secondo gli investitori e gli analisti c’è ancora della strada da fare.

Articolo di Eleonora Orrù