Cosa accade se metti insieme satelliti, droni e 5G? Una parola: Pomerium.
Questo è il nome del progetto vincitore di “5G for l’Art”, progetto dell’Esa per l’utilizzo della tecnologia a favore dei Beni Culturali.
Il progetto
Pomerium sarà finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e si inserisce nell’Agenda ESA 2025 e del Governo italiano per il rilancio, con l’obiettivo di osservare la Terra sfruttando nuove tecnologie.
Permetterà di creare un sistema di monitoraggio avanzato per indagare alcune zone del centro storico di Roma all’interno della cerchia delle Mura Aureliane e costruirà modelli digitali delle aree individuate, analizzando i fenomeni che si svolgono attorno ad esse per predire la loro evoluzione nel tempo.
I guardiani della notte
Pomerium veleggerà tra il Colosseo, la Piramide Cestia e Porta San Paolo grazie all’utilizzo di tecnologie straordinarie.
In particolare, verranno utilizzati dati provenienti da satelliti, droni, sensori IoT (Internet of Things), connessi attraverso la rete 5G.
L’utilizzo di Pomerium fornirà in primis una valutazione dello stato dei manufatti, degli edifici e del suolo, permettendo di individuare situazioni di rischio. Inoltre, sarà più semplice anche individuare comportamenti illegali, come la nascita di discariche abusive, o la presenza di agenti inquinanti nell’aria che possono danneggiare edifici e persone.
In sostanza, grazie all’ausilio delle tecnologie, con Pomerium sarà possibile pianificare con intelligenza la gestione del territorio.
Il gruppo di lavoro
Il coordinamento di questa operazione all’avanguardia è posto nelle mani di E-GEOS, costituita da ESA e ASI, ma non saranno da soli: sono svariate le PMI del settore geoinformazione che avranno un ruolo attivo in Pomerium, come ADPM drones, ARAKNE; DBW Communications, Emersum e diversi centri di ricerca. Insomma, un progetto davvero imponente con tanti attori sul palco pronti a dire la propria.
I dati raccolti verranno convogliati sulla piattaforma digitale AWARE di e-GEOS, dove tutti gli utenti coinvolti potranno analizzare i data.
Il termine delle attività è previsto per marzo 2022, quindi i tempi per il lancio sono già maturi.
E-GEOS: cosa fanno?
Ma da dove nasce Pomerium? Come già detto in precedenza, la compagnia responsabile del progetto è e-GEOS, leader globale della geo-informazione.
Se vi chiedete che cosa fanno, lo trovate scritto enorme nella homepage del loro sito:
“coprono l’intero processo di produzione geoinformatica”.
Scannerizzano, analizzano i dati e li riportano alle aziende, senza dimenticare servizi cloud ormai divenuti essenziali.
Cultura e tecnologia: era ora!
Che la tecnologia possa avere applicazioni interessanti nell’ambito della cultura, probabilmente non lo scopriamo oggi. Nel tempo, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, siamo stati in grado di salvare opere d’arte grazie all’uso di raggi X, raggi UV, applicazioni alternative che analizzano gli strati pittorici.
L’applicazione al suolo però è un’altra cosa, come passare dalla camera all’intero edificio in un colpo solo.
Dove altro si poteva applicare se non in Italia? La conservazione delle opere d’arte, a partire dai siti archeologici, è conditio sine qua non per il perpetuarsi della cultura di massa.
Finalmente si sono dipanati i dubbi e si è scelto di preservare nel modo più semplice, utilizzando la tecnologia. L’utilizzo di satelliti e droni permette una scannerizzazione reale del suolo e degli edifici, individua molto più in fretta potenziali rischi o danni. Il che, se poi come si spera corrisponde anche ad interventi immediati, rende la conservazione realmente efficace.
Quindi, vi starete chiedendo? Invasione di droni e macchine volanti in stile Indipendence Day? Nulla di tutto ciò, probabilmente nemmeno ci accorgeremo della presenza della tecnologia, come avviene nella maggior parte dei casi.
Niente Optimus Prime che passeggia per le vie di Roma pronto a trasformarsi in auto, nessun controllo che faccia gridare a violazione della privacy.
Pomerium è il Grande Fratello (quello di Orwell, per essere chiari), sì, ma delle opere d’arte.
Le persone sono solo quelle che troviamo dietro alle macchine, pronte ad analizzare i dati e comprendere lo stato di edifici e manufatti.
Quindi in un Paese che ha bisogno come il pane di dare una svolta alla conservazione e alla salvaguardia dei Beni Culturali, benvenuto Pomerium, guardiano del nostro patrimonio artistico, nuovo migliore amico del Colosseo.
Articolo di Maddalena Oldrizzi
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