Il nostro pianeta è in pericolo. Non sono soltanto i ragazzi del movimento Friday for future a dirlo ma i ricercatori brasiliani del National Institute for Space Research (INPE).
Secondo le loro analisi la foresta amazzonica non solo non sarebbe più in grado di assorbire l’anidride carbonica presente nell’aria ma avrebbe cominciato a rilasciarne.
Va da sé che in questo momento storico l’uomo non può più lasciare tutto il lavoro sporco alla natura, ma deve trovare il modo di cambiare le sue abitudini e utilizzare fonti di energia pulita e rinnovabile.
Se questo vi sembra impossibile dovete sapere che in realtà siamo già sulla buona strada.
I trend: energia eolica in salita e petrolio in discesa
Quello che ci deve far riflettere è che sia un colosso del mercato petrolifero a dirlo: i trend di crescita del settore eolico e petrolifero sembrano essersi invertiti. Lo sostiene un rapporto annuale del colosso petrolifero britannico BP, “Energy Outlook”, che ha infatti evidenziato come la crescita della capacità di energia eolica e solare abbia raggiunto nell’ultimo anno un’impennata da record.
Il rapporto annuale di BP rivela che la domanda di petrolio ha seguito un crollo così importante da essere il più forte dalla seconda guerra mondiale. Se prima infatti la domanda di petrolio raggiungeva i 100 milioni di barili al giorno, secondo una stima di BP è che entro il 2050 la produzione continuerà a decrescere sino a raggiungere la domanda di 25 milioni di barili al giorno da utilizzare per lo più nell’industria della plastica.
Il colosso avrebbe infatti in mente di diversificare il proprio business diventando una società energetica integrata puntando ad avere un impatto ambientale vicino allo zero. Di sicuro c’è da guadagnarne in sicurezza ambientale, il calo registrato lo scorso anno ha determinato la riduzione del 6% delle emissioni di carbonio rispetto all’anno precedenti raggiungendo il livello più basso di emissioni di CO2 dal 2011. Un traguardo questo che dovrebbe essere ripetuto per i prossimi 30 anni per limitare il riscaldamento globale.
Come abbiamo accennato all’inizio i trend delle domande di energie rinnovabili e di combustibili fossili si sono invertiti. La domanda è: di quanto sta crescendo il mercato dell’energia elettrica pulita? Si parla addirittura di 358 TWh che sono stati aggiunti alla capacità mondiale di energia green durante lo scorso anno.
In cima alla lista dei paesi che si sono distinti per il raggiungimento di questo traguardo a livello mondiale troviamo la Cina che ha addirittura rappresentato la metà dell’aumento della capacità di produzione di energia verde con la costruzione di tantissimi parchi eolici e solari.
In Europa come siamo messi?
Anche l’Europa non vuole essere da meno in materia di utilizzo di energie rinnovabili. Questa posizione è dimostrata dalla prima bozza di revisione della Direttiva Energie rinnovabili 2030 (REDII). Secondo il documento l’obiettivo europeo che riguarda l’uso di energie rinnovabili salirà di almeno 7 punti di percentuale arrivando al 38-40% rispetto al 32% fissato in precedenza. Dalla riforma nessuno è escluso e chiunque dovrà dare il proprio contributo, anche i cittadini saranno uno dei motori principali del cambiamento.
Il documento prevede anche un aumento delle energie rinnovabili nel campo del riscaldamento e raffrescamento anche domestico. Fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi sarà la cooperazione non solo all’interno del singolo stato ma anche a livello di comunità europea. Nella nuova bozza infatti è stato inserito l’obbligo per ogni stato dell’Unione Europea di impegnarsi, entro la fine del 2025, nella realizzazione di progetti congiunti con altri Paesi per la produzione di energia rinnovabile.
Tutti gli stati membri, ad esclusione di qualche eccezione, dovranno eliminare il supporto alla produzione di energia elettrica dalle biomasse a partire dal 2026. A tal proposito sarà bandita fin da subito la combustione di legname, ma sarà sostenuto l’utilizzo di biomassa agricola. Anche il settore dei servizi sarà coinvolto in questa rivoluzione. Il cambiamento più grande viene fatto nel settore dei trasporti che dovrebbe ridurre l’intensità dei gas a effetto serra del 13%.
Tutto questo è possibile?
Secondo un gruppo di ricercatori australiani un futuro privo di combustibili fossili e inquinanti e alimentato da energia rinnovabili è possibile ma con la necessità di effettuare dei cambiamenti. Il primo passo da affrontare è il passaggio completo all’energia elettrica come fonte di alimentazione soprattutto per quanto riguarda i paesi più sviluppati. L’idea è quella di sviluppare una tecnologia che permetta di utilizzare l’energia elettrica per trasformare i gas presenti nell’atmosfera (come l’anidride carbonica) in carburante.
Insomma anche se la situazione per il nostro pianeta sembra apparentemente drastica un futuro diverso è possibile e a quanto pare, almeno sulla carta, ci stiamo preparando al cambiamento.
Articolo di Eleonora Orrù
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